LE DONNE E LA CHIESA

PAPA: NON E' VERO CHE LE DONNE DEBBONO STARE ZITTE IN CHIESA

(AGI) - CdV, 14 feb. - Non bisogna applicare alla lettera la famosa frase di San Paolo "le donne nelle assemblee tacciano perche' non e' loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge". Ne e' convinto Benedetto XVI che nell'Udienza Geenrale di oggi ha spiegato che questa raccomandazione "va piuttosto relativizzata". "L'Apostolo - ha ricordato - ammette che la donna possa profetare, cioe'pronunciarsi apertamente sotto l'influsso dello Spirito Santo,purche' cio' sia fatto per l'edificazione della comunita' e inmodo dignitoso". Il Papa ha rilevato che "la relazione tra le due indicazioni appare contraddittoria: lasciamo agli esegeti il compito di chiarirla", ha detto, ricordando pero' che "la storia del cristianesimo sarebbe diversa senza l'apporto delle donne". In proposito, il Pontefice ha citato di nuovo San Paolo che ai Galati scrisse che in Cristo "non c'e' ne' giudeo ne' greco, ne' maschio ne' femmina". "Uomini e donne - ha affermato Benedetto XVI - nella Chiesa siamo tutti uguali, ma ciascuno con la sua funzione specifica".
Benedetto XVI ha poi voluto leggere ai 9 mila fedeli che gremivano l'Aula Nervi le parole di Giovanni Paolo II nella 'Mulieris dignitatem': "La chiesa rende grazie per tutte le donne e per ciascuna, la chiesa ringrazia per tutte le manifestazioni del genio femminile apparse nel corso della storia in mezzo a tutti i popoli e nazioni, ringrazia per tutti i carismi che lo spirito santo elargisce alle donne, per tutte le vittorie della loro fede, ringrazia per tutti i frutti della santita' femminile". "Questo elogio - ha commentato - riguarda tutta la storia della chiesa e e' espresso a nome della intera comunita'ecclesiale, e anche noi ci uniamo a questo apprezzamento". "Il Signore - ha ricordato il Papa - conduce la sua Chiesa, generazione per generazione, avvalendosi indistintamente di uomini e di donne che sanno mettere a frutto la loro vocazione per il bene dell'intero corpo ecclesiale".
Nella sua catechesi sul ruolo della donna nella Chiesa, il Papa teologo ha poi citato anche la figura di Febe, una discepola della quale San Paolo parla nella lettera ai Romani come di "nostra sorella diaconessa della Chiesa di Cencre". "Febe - ha detto testualmente Ratzinger - era diacono in una comunita' presso Corinto. Questo titolo di diacono non aveva ancora uno specifico valore ministeriale e giuridico, ma esprime un esercizio di vera e propria responsabilita' nei confronti di quella counita' cristiana".
Benedetto XVI ha voluto quindi sottolineare oggi due questioni in particolare: la stessa dignita' fondamentale dei battezzati a prescindere dal loro sesso e dai ruoli ricoperti nella Chiesa, e la convinzione che la storia del cristianesimo sarebbe stata diversa "senza il generoso apporto di molte donne". A sostegno delle sue aperture, infine, ha chiamato anche San Tommaso d'Aquino, che defini' Maria Maddalena "Apostolo degli Apostoli".

BENEDETTO XVI: GRAZIE A DONNE PER GENEROSO APPORTO A CHIESA
Udienza generale, "relativizzare" silenzio indicato da San Paolo

Città del Vaticano, 14 feb. (APCom) - La storia del cristianesimo sarebbe stata ben diversa senza "il generoso apporto di molte donne": lo ha sottolineato il Papa nel corso della consueta udienza generale in Vaticano. Benedetto XVI ha anche contestato la lettura di chi vede nelle parole di San Paolo un velo di misoginia, sottolineando che nella prima lettera ai Corinzi si accetta che esse potevano "profetizzare" nelle prime comunità cristiane, purché lo facciano in modo "dignitoso" e "per l'edificazione della comunità" ecclesiale. "La storia del cristianesimo avrebbe avuto uno sviluppo ben diverso se non ci fosse stato il generoso apporto di molte donne", ha detto Papa Ratzinger rivolgendosi alle migliaia di pellegrini, tra i quali anche molte suore, raccolti nell'aula Nervi. Papa Ratzinger ha poi citato la lettera apostolica Muliebris dignitatem di Giovanni Paolo II: "La chiesa rende grazie per tutte le donne e per ciascuna. La chiesa ringrazia per tutte le manifestazioni del genio femminile" che si sono mostrate "nel corso della storia in mezzo a tutti i popoli e nazioni". "Come vediamo - ha chiosato Benedetto XVI - l'elogio riguarda le donne nel corso della storia della Chiesa ed è espresso a nome dell'intera comunità ecclesiale. Anche noi ci uniamo a questo apprezzamento ringraziando il signore perché egli conduce la sua Chiesa, generazione per generazione, avvalendosi indistintamente di uomini e di donne", che mettono "a frutto il loro battesimo per il bene di loro corpo ecclesiale a maggiore gloria di Dio". Papa Raztinger ha tenuto anche a contestare una accusa solitamente rivolta a San Paolo. Nella prima lettera ai Corinzi, ha fatto notare, "l'apostolo ammette come cosa normale che nella comunità cristiana la donna possa profetare, cioè pronunciarsi apertamente sotto l'influsso dello spirito santo, purché ciò sia per l'edificazione della comunità e fatto in modo dignitoso. Pertanto - ha poi proseguito - la successiva, famosa esortazione che le donne in assemblee tacciano va piuttosto relativizzata. Il conseguente problema della apparente contraddizione tra la prima parola e l'altra la lasciamo agli esegeti", ha concluso Ratzinger con un sorriso.

LE DONNE POSSONO PROFETIZZARE NELLA CHIESA
LO AFFERMAVA GIA' L'APOSTOLO PAOLO

Citta' del Vaticano, 14 feb. - (Adnkronos) - Anche secondo quanto ha affermato San Paolo le donne ''possono profetizzare'', cioe' ''parlare nell'assemblea sotto l'ispirazione dello Spirito in vista dell'edificazione della comunita'''. E' quanto ha detto questa mattina Benedetto XVI nel corso della catechesi pronunciata in occasione dell'udienza generale del mercoledi'. Il discorso del Papa era dedicato in particolare alle figure femminili degli inizi del cristianesimo. Molte di loro, ha spiegato il Pontefice, sono state attive ''nel quadro della missione di Gesu'''. Il Papa ha ricordato naturalmente il ruolo unico assunto dalla Vergine Maria, quindi di Giovanna, Susanna, Marta quella di Maria Maddalena, ''prima testimone della resurrezione''. Ratzinger ha osservato come la presenza femminile sia importante anche nella Chiesa primitiva. Per questo, ha spiegato il Pontefice, la Chiesa rende grazie ''per tutti i carismi di cui lo spirito Santo ha dotato le donne nella storia del popolo di Dio e per tutti i frutti della santita' femminile''.

MADDALENA E DONNE NON ABBANDONARONO GESU', UOMINI

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB - ''Le donne, a differenza dei dodici apostoli, non abbandonarono Gesu' nell'ora della passione e tra loro spicca Maria Maddalena che non solo non lo abbandono' durante la passione, ma fu anche la prima testimone e annunciatrice della resurrezione''. Lo ha detto il Papa durante l'udienza generale, ricordando anche il commento di san Tommaso d'Aquino alla figura della Maddalena: ''come una donna aveva annunciato al primo uomo parole di morte, cosi' una donna per prima annuncio' agli apostoli parole di vita''.